Insufflaggio: quali sono le detrazioni fiscali?
Se dovete procedere all’insufflaggio delle pareti domestiche, sappiate che, della spesa sostenuta, una parte potrete detrarla dai redditi.
L’isolamento, infatti, beneficia delle agevolazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia disciplinate dall’articolo 16-bis del Dpr 917/86 che – quando è stato emanato – introduceva la detrazione dall’Irpef del 36% delle spese sostenute, fino ad un massimo delle stesse di 48.000 euro per ogni singola unità immobiliare.
Tuttavia, anche per tutto il 2019 la percentuale detraibile è ben più alta: se procedi all’insufflaggio della tua abitazione entro il 31 dicembre 2019, puoi infatti godere della detrazione fiscale del 50% oppure del 65% della spesa sostenuta. In entrambi i casi, la detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di eguale importo (la quota viene recuperata attraverso la dichiarazione dei redditi).
Se intendete usufruire della detrazione fiscale del 50%, è sufficiente registrarsi al sito dell’Enea inserendo i propri dati e quelli dell’immobile, oltre alla scheda descrittiva degli interventi eseguiti, per poi inviare il tutto.
In alternativa potete richiedere la detrazione fiscale del 65%, a patto che l’intervento soddisfi determinati requisiti.
Quali sono?
– L’immobile deve essere già esistente (e dunque iscritto al catasto, o comunque oggetto di richiesta di accatastamento) e dotato di impianto di riscaldamento;
– dovete essere in regola con il pagamento delle imposte ad esso relative.
Inoltre, l’insufflaggio (eseguito sull’involucro o su una sua porzione) deve non solo comportare un risparmio energetico ma portare ad un valore di trasmittanza termica uguale o superiore ai valori fissati dal Decreto del 26 gennaio 2010.
Per ottenere questa agevolazione, però, è necessario rivolgersi ad un professionista che rediga la certificazione energetica prima e dopo l’intervento (per certificare che l’efficientamento energetico sia avvenuto per davvero e che i valori siano congrui per ottenere l’ulteriore sgravio).
Ovviamente l’operazione ha un costo, per questo motivo consigliamo sempre prima di procedere,
di valutare con attenzione se vale la pena sostenere i costi professionali necessari alla certificazione, per ottenere un 15% di detrazione aggiuntiva.
Potrebbe succedere che il costo delle certificazioni sia uguale o addirittura superiore alle detrazioni, inoltre non è detto che i valori fissati dalla legge vengano raggiunti; in questo caso, avreste sostenuto le spese per la certificazione inutilmente.
Fatte le dovute considerazioni, se decidete di procedere con la richiesta, è necessario che conserviate l’asseverazione redatta da un tecnico abilitato iscritto al proprio Albo professionale, in cui sia indicata la trasmittanza dell’elemento di involucro prima e dopo l’esecuzione delle opere, le fatture relative alle spese sostenute, e le ricevute dei bonifici bancari o postali.
Entro 90 giorni dalla fine dei lavori, il tecnico dovrà trasmettere all’Enea l’attestato di qualificazione energetica e la scheda descrittiva dell’intervento. Ma non ci sono solamente le detrazioni fiscali: se scegliete di eseguire l’insufflaggio della vostra abitazione, ricordate che l’IVA applicata agli interventi è del 10%.
I lavori di riqualificazione energetica da portare in detrazione devono ammontare ad un massimo di 96.000 euro, e i pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico parlante, con l’indicazione di: causale, data e numero di fattura, dati del beneficiario e Partita IVA o codice fiscale della ditta che ha eseguito i lavori.
Hai domande sull’insufflaggio?